Due anni di silenzio

Ogni parola la sentivo già detta.

Ogni strada, già percorsa.

Ogni sogno, già consumato.

A scorrere le date dei post,

li riscriverei, con la data di oggi.

Ho iniziato parlando di Paura e Speranza.

Ritorno a scrivere di Paura e Speranza

Il giorno dopo la fine “della paura della Grecia”

Il giorno in cui in Europa nasce la “speranza della Grecia.

Buona Speranza.

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IDV

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IDV : When the Going Gets Tough, the Tough Get Going

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PISA 2008 2013

fondi europei

24,05,13

SCRIVI MARRONI

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Il Sistema Comune Trasparente Per Tutti

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Abbiamo lavorato per rendere la trasparenza

strutturale all’organizzazione e al funzionamento del sistema comunale.

Solo  il cittadino che conosce, partecipa.

In questo senso la trasparenza è una “prestazione essenziale”

garantita dalla Nostra Costituzione 

art.117, comma 2, lettera m, della Costituzione.

In questi mesi di impegno come assessore ho lavorato per dare massima priorità  all’approvazione dei regolamenti che rappresentano la strumentazione indispensabile per garantire la trasparenza sia nella accezione costituzionale di “prestazione essenziale” sia  in quella che è la vera novità, rappresentata dallo stretto rapporto che si crea fra legalità e trasparenza, la quale, a sua volta, comporta l’accessibilità totale alle informazioni circa i processi di erogazione dei servizi e l’impiego delle risorse pubbliche, al fine di consentire un controllo democratico sul complesso dell’attività amministrativa.

La trasparenza non si ferma al Comune, ma è  vincolante anche per tutti i soggetti che svolgono la propria attività a favore o per conto del Comune, e rappresenta un obiettivo gestionale e parametro di valutazione della qualità dei servizi prestati

SCRIVI : MARRONI

L’EUROPA DELLE CITTA’

C’è un volto dell’Europa che noi italiani conosciamo poco, un volto fatto di milioni di persone soddisfatte per aver ottenuto dalle istituzioni europee un aiuto concreto per realizzare i loro progetti. Sono i beneficiari dei finanziamenti dell’Unione Europea. 

I fondi europei sono una scelta non solo economica, ma di mentalità. L’europrogettazione vuole trasparenza, tempi di realizzazione certi. Non viene calata dall’alto, nasce dalla buona amministrazione e premia impegno e merito.

Noi dell’Italia dei Valori, vogliamo aprire in Italia un dibattito nazionale sullo scempio del mancato utilizzo di fondi europei e lo facciamo a Pisa, una città in controtendenza rispetto a questo spreco di risorse. A Pisa nei cinque anni, in cui la crisi finanziaria è nata e cresciuta a dismisura, si è investito grazie anche ai finanziamenti europei. L’Italia è 26° sui 27 paesi europei per utilizzo dei finanziamenti EU, Pisa, invece, l’opportunità non se l’è lasciata sfuggire e ha utilizzato, fondi diretti e indiretti, per migliorare la qualità della vita cittadina, finanziare la riqualificazione urbana, nuovi percorsi turistici, nuovi luoghi di aggregazione, poli scolastici e la spesa sociale. 

Hanno aderito moltissimi giovani laureati, perchè la formazione è merce rara in questi anni di tagli ed è più preziosa dell’oro per uscire dalla crisi. C’erano professionisti, medici, piccoli imprenditori, operatori sociali, associazioni, ricercatori, tutta quella società che non si arrende alla crisi e può trovare nei fondi europei il mezzo per realizzare progetti e creare lavoro.

Questa è la politica in cui noi crediamo.

Una politica che serve ai cittadini e che non si serve dei cittadini.

 

SONO CANDIDATA AL CONSIGLIO COMUNALE DI PISA

SantinoMarroni

TRASPARENZA

2+2=5

Dall’età del livellamento,

dall’età della solitudine,

dall’età del Grande Fratello,

dall’età del Bispensiero…

tanti saluti! “

Il M5s predica la decrescita
ma pratica
la cementificazione del ragionamento.
 
 
Grillismo o Berlusconismo, sono entrambi votati al Bipensiero.
2+2=5 e chi la pensa diversamente
è un nemico.
 
Il M5s ha deciso che finchè non avrà il 100% non dialogherà con nessuno.
Lancerà solo accuse, proclami e molti NO.
 
 
La trasparenza non deve entrare in questo meccanismo distruttivo,
per questo sono intervenuta ed intervengo.
 
Solo il cittadino che conosce, partecipa.
 
E’ in questo senso, che la trasparenza, è una “prestazione essenziale” , art.117, comma 2, lettera m, della Costituzione. 
 

Abbiamo lavorato per rendere la trasparenza strutturale all’organizzazione e al funzionamento del sistema comunale.

 
Gli strumenti che fanno della trasparenza un bene comune immediatamente esigibile, sono,
in aggiunta alle norme nazionali, i nostri regolamenti,
su cui mi sono impegnata direttamente .
 
E’ una materia complessa, quella dei regolamenti e non fa notizia, ma cambia strutturalmente il modo in cui lavora un Comune e nel nostro caso, lo fa mettendo tutto sotto la lente di ingrandimento della trasparenza.
 
Per garantire la trasparenza
sia nella accezione costituzionale
di “prestazione essenziale”
sia in quella che è la vera novità,
rappresentata dallo stretto rapporto
che si crea fra legalità e trasparenza.
 
I regolamenti rappresentano
la strumentazione
per far funzionare
il Piano anticorruzione,
che, primi in Italia, abbiamo predisposto.
 
 
Direi di andarli a leggere sul sito istituzionale del Comune, ma visto che i grillini non riescono a navigarci, meglio che si fermino prima sul motore di Google e ci arrivino da lì. Si trova tutto.
 
 
Il M5s gioca sul suo sito con il Dlgs 33/2013, un decreto che rende omogenee a livello nazionale le sezioni in cui pubblicare le informazioni.
 
Non è cosa da poco, di fronte ad un numero altissimo di dati e di pagine, tutte pubblicate, il lavoro sulle sezioni è fondamentale, perchè cambierà il modo di avvicinarsi ai siti istituzionali dei Comuni, renderà più immediata la consapevolezza di dove trovare i dati e di come cercarli.
 
 
C’è chi lavora, senza aspettare il 100% dei consensi, anzi, sperando di non averli mai.
I cinque anni appena passati
sono stati gli anni in cui
la crisi finanziaria è nata
ed è cresciuta a dismisura.
 
A Pisa i dati su cui i grillini giocano e scherzano,
hanno significato affrontare la crisi
con risposte concrete,
meglio Ikea,
Porto di Marina,
People Mover,
recupero del Santa Chiara,
Ospedale di Cisanello,
progetti Piuss,
edilizia sociale,
oppure il giochino dei proclami e del NO ?
 
 
Senza i SI che servono per uscire dalla crisi
a pagare sono sempre e solo i cittadini.
 
 
Al gioco del Bipensiero a perdere sono i lavoratori,
le famiglie, i giovani, i pensionati, le donne,
che restano soli sotto il rigore, ovvero,
ciò che il più ricco un per cento della popolazione desidera,
diventa ciò che la scienza economica ci dice che dobbiamo fare”, copywright Paul Krugman.
 
Meglio tornare a pensare,
perchè il futuro dipende da noi
e dalla nostra voglia di cambiamento,
un cambiamento vero, però

2 GIUGNO 2012

crisi economica tricolore

 

Il 2 giugno 2012,

non è un 2 giugno

come tutti gli altri

 

 

 1992-2012

 

 

 

 

 

 

 

Il significato di Repubblica che festeggiamo è rimasto impigliato in venti anni in cui gli attacchi alla Costituzione, la malapolitica, il malaffare ci hanno portato fin qui.

Non tutti hanno agito allo stesso modo, le differenze, le battaglie politiche e ideali che hanno segnato questi ultimi venti anni vengono trascinate dentro un calderone di qualunquismo a cui, dopo il populismo berlusconiano-leghista di centrodestra, dovremmo essere vaccinati.

E invece NO. Questa festa della Repubblica 2012 ci deve portare su un terreno nuovo, con la memoria del passato.

Oggi, festeggiare la festa della Repubblica degnamente, significa ritornare alle nostre radici, con lo sguardo rivolto al futuro.

Il cambiamento,

è già tutto scritto,

nei valori della nostra

Costituzione.

Come durante la Resistenza le staffette erano il tessuto connettivo tra la società civile e i partigiani, così oggi è la nostra Costituzione ad essere staffetta, articolo per articolo, per rafforzare i valori su cui è nata la nostra Repubblica e da cui ripartire per ricostruire un Paese capace ancora di guardare avanti.

Siamo in un momento storico in cui i valori di fratellanza, di uguaglianza e di libertà, che sono alla base della nostra Costituzione, non sono affatto scontati, ma hanno ancora bisogno di noi, delle nostre voci e del nostro coraggio.

Si parla di alleanze e di programmi, ma non si parla abbastanza di quali ideali siano alla base di quelle alleanze e di quei programmi.

L’individualismo esasperato degli ultimi venti anni ha svuotato la politica dei suoi ideali, la vita di tutti i giorni dei suoi significati, il sistema economico di ogni legame con la crescita sociale e civile della società.

Questa crisi economica

non è uguale per tutti

E’ una crisi nata sulle diseguaglianze e sull’aumento delle diseguaglianze prospera.

E’ una crisi che nega la solidarietà, l’uguaglianza e la libertà dei popoli.

La vera festa della Repubblica, oggi, è nell’unica vera foto che guarda al futuro, la foto dei popoli.

Sono i volti di chi sta affrontando il terremoto in Emilia.

I volti dei lavoratori che difendono i diritti conquistati in oltre un secolo di lotte e di battaglie civili.

I volti delle famiglie che non arrivano alla fine del mese.

I volti delle donne che il 13 febbraio hanno chiuso il teatrino della politica berlusconiana.

I volti degli insegnanti che ogni giorno difendono la scuola pubblica e il futuro.

I volti di chi ha votato ai referendum per difendere i beni comuni e adesso aspetta le risposte negli atti concreti di un Parlamento che continua a restare sordo ad un nuovo modello di sviluppo, che difenda il territorio, l’assetto idrogeologico e la sicurezza, che guardi al futuro di un popolo e non al futuro di pochi. Quei pochi che vivono divorando il futuro di tutti. Quelli che ridevano la notte del terremoto dell’Aquila, quelli che vivono di privilegi che cancellano i diritti di tutti, quelli che non conoscono “disciplina e onore” nell’adempimento delle funzioni pubbliche.

ORA E SEMPRE RESISTENZA

RIBELLI!

GLI ULTIMI PARTIGIANI RACCONTANO LA RESISTENZA.

DI IERI E DI OGGI

resistenza

Per crescere i nostri figli

“belli e resistenti”

consiglio a tutti di leggere questo libro.

Raccoglie le voci degli ultimi partigiani.

Le loro vite sono la nostra storia e in questo libro ci consegnano una staffetta, così come durante la Resistenza le staffette erano il tessuto connettivo tra la società civile e i partigiani, così oggi le loro voci ci riportano ai valori su cui è nata la nostra Costituzione, su cui è nata la nostra Repubblica.

Se vogliamo davvero costruire un futuro migliore per i nostri figli,

la risposta è nella nostra Costituzione e nel racconto delle vite di chi ha sacrificato tutto in nome della libertà dei popoli.

Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione,

andate nelle montagne dove caddero i partigiani,

nelle carceri dove furono imprigionati,

nei campi dove furono impiccati.

Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità,

andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione.

Piero Calamandrei

Si parla di alleanze e di programmi, ma non si parla abbastanza di quali ideali siano alla base di quelle alleanze e di quei programmi.

Siamo in un momento storico in cui i valori di fratellanza, di uguaglianza e di libertà, che sono alla base della nostra Costituzione, hanno bisogno di noi, delle nostre voci e del nostro coraggio.

L’individualismo esasperato degli ultimi venti anni ha svuotato la politica dei suoi ideali, la vita quotidiana dei cittadini dei suoi significati, il sistema economico di ogni legame con la crescita sociale e civile della società.

“Per questo, a mio parere, oggi c’è spazio e necessità per quella che a me piace chiamare “LA SECONDA RESISTENZA” . Una resistenza nuova, non violenta, pacifica, che stia dentro lo spirito dei tempi, nelle condizioni politiche e sociali di oggi.” Raimondo Ricci che maturò la sua formazione antifascista al collegio Mussolini della Scuola Normale di Pisa nel 1939.

In questo libro c’è la storia della nostra città, della nostra regione e del nostro Paese, raccontata da chi sente che “è ancora utile rimanere ancora un po’ in questo mondo per testimoniare quello che abbiamo fatto” come Didala che poco più che ventenne e con un figlio di pochi mesi, viveva sotto i castagni nella campagna lucchese e per  lavare il piccolino  prendeva un paiolo pieno d’acqua scaldato al sole.

Ha sacrificato tutto, in nome della libertà di un popolo.

Noi siamo i suoi nipoti, i suoi figli, il futuro di quel popolo .

UN 2012 DALLA PARTE DEI POPOLI

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La morte di Vaclav Havel, fa riaffiorare i ricordi della grande stagione di libertà dei popoli dei regimi comunisti europei, alla fine degli anni ’90.

Viene da chiedersi se oggi, non stia di nuovo attraversando l’Europa e il mondo, un’altra grande spinta democratica, che nasce dai popoli.

Oggi c’è Piazza Tahrir, c’è Occupy Wall Street, ci sono le piazze italiane che si sono riempite di donne, di giovani, di lavoratori, di studenti e di immigrati.

I senza potere di Havel, di un libro scritto nel 1978, assomigliano molto ai manifestanti di Occupy Wall Street, ai blogger dissidenti arabi, alle donne di Se Non Ora Quando, ai movimenti dei giovani precari italiani, ai lavoratori di Pomigliano, a chi sale sulle gru per farsi ascoltare.

“Il potere dei senza potere” del XXI sec., nasce usando nuovi mezzi, nuovi strumenti tecnologici, agendo in una nuova agorà che è anche virtuale.

Ma, quello che chiedono i senza potere di oggi, come quelli di Havel, è di uscire dalla menzogna, chiedono onestà e coraggio.

Onestà sul mancato risanamento di un sistema speculativo che impoverisce l’intera economia mondiale, togliendo immense risorse al cammino produttivo dell’economia.

Onestà, sul mancato risanamento di un sistema finanziario internazionale degradato e deteriorato che mette al giogo i popoli.

Coraggio per trovare una via d’uscita da una  crisi sistemica.

Secondo il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz

“IL CROLLO DEI MERCATI DEL 2008,

HA AVUTO PER IL FONDAMENTALISMO LIBERISTA,

LO STESSO EFFETTO DEL CROLLO DEL MURO DI BERLINO PER IL COMUNISMO”

I popoli schiavi di un’unica rappresentazione della realtà, nel 1989 premevono verso una porta che si apriva su una realtà nuova, alternativa.

Oggi, dov’è la nostra porta di Brandeburgo, che si apre su una realtà nuova ?

Che la crisi economica sia sistemica, è appurato. Mancano però, le vie d’uscita dal sistema, le riforme strutturali.

Su queste vie d’uscita premono le piazze, non quelle dei mercati, ma quelle vere.

Verso una società diversa volge lo sguardo delle donne, dei giovani, dei lavoratori. Uno sguardo in cerca di una nuova porta verso un sistema che sia dalla parte dei popoli.

Il loro potere è maggiore di quello che comunemente si immagina, è il potere di quei senza potere, capaci di cambiare il mondo, raccontati da Havel.

DALLA PARTE DEI POPOLI

AFRICA

“Dalla Parte dei Popoli” Un’Altra Africa Un’Altra Europa Un’Altra Italia

Dopo il dibattito ci sarà una cena con piatti tipici della terra d’Africa e musica tradizionale.

Mercoledì 21 dicembre alle 19,00  a Pisa,  presso l’Hotel Santa Croce in Fossabanda.

E’ un incontro promosso dal gruppo ALDE del Parlamento Europeo, insieme al gruppo consiliare regionale dell’Italia dei Valori della Toscana.

Dopo il duplice omicidio che ha colpito la comunità senegalese fiorentina e tutti noi, l’Incontro di mercoledì, acquista un significato preciso, che testimonia la nostra solidarietá e il nostro rifiuto per un atto razzista, un momento per ricordare le due vittime di Piazza Dalmazia. Un giorno di riflessione di e per un’altra Italia.

DALLA PARTE DEI POPOLI

A Firenze al corteo antirazzista, c’era emozione e dolore, ma anche tanta speranza. 30.000 voci per dire sì alla condivisione di un sentire comune. Non solo la condanna di un feroce atto razzista, ma il riconoscimento di un cammino, che deve diventare sempre di più, un cammino vissuto insieme. La speranza è contagiosa, nei momenti in cui ci si ritrova numerosi, uno al fianco all’altro insieme. Ora, sta a tutti noi, farla crescere ogni giorno. Portare l’attimo di questa manifestazione, dentro un continum quotidiano, di consapevolezza e di riconoscimento . Mercoledì 21 dicembre, a Pisa, si tiene un incontro sull’Africa ma soprattutto un incontro con l’Africa, insieme alle associazioni e alle comunità straniere del nostro territorio, con un titolo che mette l’accento sulla condivisione di un destino sempre più comune, “Dalla Parte dei Popoli” Un’Altra Africa. Un’Altra Europa. Un’Altra Italia.

africa

C’è un’ Europa dei Popoli che deve rafforzare il suo cammino per crescere insieme ad un’altra visione del mondo. Un mondo dalla parte dei popoli. Dalla Primavera Araba, alle manifestazioni che stanno attraversando l’Europa e l’Italia, non deve più restare sullo sfondo, un nuovo patto sociale, per costruire un mondo più libero, ma anche più giusto.

Libero, innanzitutto, dalla paura. “Lasciatemi affermare la salda convinzione che l’unica cosa di cui dobbiamo avere paura, è la paura.“ sono parole pronunciate nel 1933 da Franklin Delano Roosvelt. La paura non è mai un terreno fertile per la libertà. La paura ha troppe declinazioni in questi giorni, la paura di diventare un’altra Grecia, la paura di non arrivare alla fine del mese, la paura di non farcela, la paura di tutto. La nostra società ha bisogno di ritrovare solidarietà e speranza, di recuperare un passo a misura d’uomo che abbiamo perduto, di ritrovarci capaci di aiuto reciproco e di condivisione di valori comuni.

Le manifestazioni di questi mesi, dalle donne di Se Non Ora Quando, ai lavoratori, ai giovani, agli immigrati, hanno un significato che le accomuna, la riscoperta del valore della società, di una società che si ritrova e si riconosce, che cerca di recuperare un ruolo centrale in un momento in cui tutto sembra ridursi ai numeri di una crisi che è iniziata come finanziaria, è diventata economica e sta ora premendo sul piano sociale. Una società che si chiama fuori dal “ghe pensi mi” e mette avanti un agire solidale e comune. Una società che chiede che siano i popoli, la fratellanza e l’uguaglianza, di nuovo al centro della vita economica e politica.

UNA GRANDE EMOZIONE

La politica per me è soprattutto passione.

REFERENDUM

Rivedendo queste immagini il cammino della politica, quella vera,

delle idee, della passione, delle differenti visioni del mondo c’è stato e si è sentito.

Ai banchini per la raccolta firme nel 2010 eravamo in pochissimi a crederci, di riuscire a  fermare il nucleare e il legittimo impedimento, non ci credeva nessuno, solo noi dell’Italia dei Valori, insieme prima ai cittadini che hanno firmato e poi, insieme ai milioni di cittadini che sono andati a votare.

Se non è emozione, questo.

Sentirsi uniti in difesa del bene comune in un momento in cui tutto sembra crollare,

ritrovare l’unità sulla difesa dei diritti costituzionali, sui diritti fondamentali di ogni essere umano.

Oggi è ancora più difficile.

La crisi economica è una crisi sistemica, non se ne esce, se non cercando una via d’uscita da un sistema economico che continua a sottrarre immense risorse al cammino produttivo dell’economia e da  un sistema finanziario internazionale degradato e deteriorato.

Serve più politica e non meno politica.

Un’altra politica.

La politica non è tutta privilegi e poltrone.

La politica è idee e cambiamento.

In queste immagini si respira un’altra politica.

Un’altra politica che è cresciuta e continua a crescere.

VIA LIBERA AI GATTOPARDI GLI OSSIMORI DEL SISTEMA BERLUSONIANO STRIDONO ANCORA

Il tramonto dell’era berlusconiana ha il suono stridente di un ossimoro.

Abbiamo vissuto in un celeste inferno.

Paradiso dentro le stanze del potere e inferno dentro le case degli italiani.

In questi anni con le parole si è raccontato il Paradiso, una realtà di carta e pixel che cancella i fatti e le responsabilità e fuori dai riflettori si è consumata la crisi, fino a che non è arrivata sullo scenario globale dello spread si è continuato a guardare da un’altra parte.

Come stride il racconto delle file davanti ai ristoranti e l’amnesia di quelle sempre più lunghe davanti alle mense della Caritas.

La “resurrezione” dell’Italia come la chiama Benigni, può iniziare solo dalla verità. Una famiglia su quattro è a rischio povertà, l’economia è in recessione, i consumi spariti, la mobilità sociale inesistente, i giovani senza futuro, le donne a casa a fare le veci degli ammortizzatori sociali.

C’è un pericolo insidioso come lo spread, ma italianissimo,

il gattopardesco cambio di pelle di chi prima precipita il paese nel baratro e poi,

indossa una nuova pelle e si tuffa, come se niente fosse successo,

in una nuova stagione di caccia al potere.

Se sentite ancora lo stridere di un ossimoro come in questa crisi “naufragar m’è dolce”  .

Berlusconi e ripresa economica. Ministri del governo Berlusconi e futuro del paese. Siete ancora immuni ai nuovi gattopardi.

Se perdiamo il senso delle proporzioni  e delle responsabilità per timore di indispettire “gli umori dei mercati” , rischiamo di perdere  lo stridente grido degli ossimori, lasciamoli stridere, perchè sono il termometro della differenza tra chi ha mal governato la crisi e chi deve trovare una via d’uscita. Tra i gattopardi e una nuova classe dirigente.

WIKIPEDIA SOTTO IL BURCA DEL SULTANO

Wikipedia in lingua italiana si è fermata.

E’ questa l’immagine di un’ Italia distante dalle altre democrazie occidentali, imprigionata sotto il burca di un sultano che non riconosce negli italiani i cittadini, ma solo i sudditi .

Aprire la pagina di Wikipedia e trovarla nascosta, misura il nostro downgrade democratico.

Il taglio del rating sul debito italiano da parte di S&P e di Moody’s, è l’altra faccia della medaglia che viene appuntata sul petto di questo Governo.

Alla crisi economica si aggiunge una crisi politica e morale, che travolge i rating insieme alle libertà e ai diritti dei cittadini.

Donne e uomini sono costretti a girare per le strade del web sotto un burca, che ci rende invisibili nella nostra individualità e in grado di guardare il mondo solo dietro una maschera. Un burca che copre i cittadini e i loro occhi sul mondo. Questa è l’Italia che Berlusconi ha costruito per noi. Strappare via il burca è ancora possibile ? Il sultanato berlusconiano è entrato nelle nostre case. Se state facendo la lezione con i vostri figli dal motore di ricerca approdate alla pagina di Wikipedia, chiusa.

E’ una sensazione che non lascia indifferenti. Bambini, giovani, studenti, famiglie, uomini e donne sono vittime di un atto di violenza che si consuma ad ogni clic del mouse e si moltiplica casa dopo casa, ufficio dopo ufficio in tutto il tessuto sociale ed economico del paese. La pagina bianca di Wikipedia ha l’effetto di una webcam che mette in rete il vero volto dell’era berlusconiana.

Il bavaglio sulla libertà di stampa viene annodato sempre più stretto, per coprire la decadenza morale e democratica del sistema Berlusconi che straripa da ogni parte. Il comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni è la stretta finale sulla libertà. Tutta la rete rischia di divetare una pagina bianca, i blog, i social network, i siti.

L’Italia democratica è davanti ad uno schermo che sta per essere svuotato e spento.

TERRY, TERESA : IL “GHE PENSI MI” DEGLI SCIACALLI RACCONTATO COME UNA FAVOLA DISNEYANA


“La modalità dell’esistenza secondo l’avere non è stabilita da un processo vivente, produttivo, tra soggetto e oggetto; essa rende cose sia il soggetto che l’oggetto. Il rapporto è di morte, non di vita.” Erich Fromm

“La legge di chi è più forte.

La legge di chi è LEONE.

Tu sei PECORA rimani a casa con 2000 euro al mese (!!!).

Se invece vuoi 20.000 euro al mese, ti devi mettere sul campo e ti devi vendere tua madre.”

SCIACALLI non LEONI 

«Gagliardi:…oh ma alla Ferratella occupati di sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito…non è che c’è un terremoto al giorno

P:..no…lo so (ride) G:…così per dire per carità…poveracci

P:..va buò ciao G:…o no? P:…eh certo…io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro il letto

G:…io pure…va buò…ciao».

C’era una volta il “valore della bellezza” messo sul menù al mercato delle madri. Vendersi la madre, significa molto di più che vendere se stessi, significa vendere la propria nascita, cancellare sotto una montagna di oggetti, vestiti, borse, gioielli, se stessi e rinascere.

Rinascere negli oggetti di un’identità sfavillante. Rinascere senza carne, senza madre, senza famiglia. Rinascere oggetto. Perchè faticare sulla via dell’essere, quando è possibile comprarsi una vita sopra tutti gli altri, basta mettersi sul menù e il gioco è fatto.

E’ il mercato bellezza ! Il mercato non guarda l’essere, il mercato si nutre dell’avere. Un avere spasmodico che non si sazia mai, crea il nuovo essere . Senza etica, senza fatica, senza regole, senza diritti, solo luci abbaglianti e cartellini del prezzo.

Non è una fogna dell’essere ma un’elite dell’avere. Un empireo del gusto e della ricchezza. Mica gli straccetti dei comuni mortali, ma una magnifica e preziosa bara dell’essere.  Solo pochissimi possono entrarci, gli altri restano fuori nelle strade affollate e buie della quotidianità.

Solo chi vende la madre diventa “grande” nell’Italia berlusconiana. Il 22% del Pil di questa Italia che cresce a fatica dello 0,7% annuo, sfila nell’esclusivo clan degli sciacalli. Si abbuffano di sommerso, evasione fiscale, corruzione, 400 miliardi l’anno. La tassa che pagano le pecore per la baldoria degli sciacalli.

Invece di chiedere che le leggi e le regole siano rispettate da tutti, troppi italiani hanno cominciato a voler far parte della favola del “ghe pensi mi”, ognuno per sé, le regole per i fessi. Peccato che sono diventati una mandria di vitelli grassi, che se ne vanno fieri al mercato, senza rendersi conto che il passo successivo è il banco del macellaio. In questa negazione del senso di comunità, nel cancellare il dubbio, nel rifiutare gli altri per festeggiare nella baldoria la fine della società,  manca il finale.

La favola del “ghe pensi mi” si ferma alla baldoria, non c’è l’alba del giorno dopo, solo per le pecore c’è la quotidianità, il passare del tempo, la causalità degli eventi.

Gli sciacalli non riconoscendo altri che se stessi come narratori e protagonisti della storia si fermano alla festa. Ma come tutte le favole prima o poi si arriva al punto.

C’è un’ atmosfera da Mulino Bianco che pervade il racconto di Terry.

Gli oggetti sono salvifici, le conseguenze e il tempo si fermano.

Solo le pecore pagano, gli sciacalli riscuotono.

E’ davvero degno di un contrappasso dantesco che il racconto dell’era berlusconiana sia affidato alla voce e alle labbra di una delle bellezze messe in bella vista sul menù degli sciacalli.

Creata su misura per la baldoria infinita, tragicamente più pecora delle pecore di cui parla con disprezzo.

Un tassello piccolo piccolo del puzzle degli sciacalli.

Gli sciacalli ridono “alle 3 e mezza di mattina dentro il letto” con le fauci spalancate sull’abisso del terremoto dell’Aquila.

Ridono delle donne, delle madri, delle figlie, delle famiglie.

Ridono dell’umanità che non vende la madre.

Si raccontano leoni ma hanno la pelle degli sciacalli.

bunga bunga

FIDDLING WHILE ROME BURNS : WHAT’S NEXT ?

Dave Brown from THE INDEPENDENT . FIDDLING WHILE ROME BURNS means "to occupy oneself with unimportant matters and neglect priorities during a crisis".

 GLI SPARTITI CHE SUONA L’ORCHESTRA GOVERNATIVA SUL TITANIC DELLA POLITICA E DELL’ECONOMIA ITALIANA SONO

“THE DOWNGRADING BLUES”

E

“DO THE BUNGA BUNGA BUNGA”

Il BUNGA BUNGA è da tempo uscito dalle private stanze di Arcore,

da quando è diventato uno strumento per condizionare appalti, affari, incarichi economici e politici.

Il BUNGA BUNGA è TOCCATO prima a FINMECCANICA, poi al nostro PARLAMENTO, alle LISTE ELETTOTRALI di ogni ordine e grado.

Il BUNGA BUNGA delle istituzioni politiche ed economiche ha distrutto qualunque briciolo di credibilità internazionale,

un BUNGA BUNGA dei cervelli che ci ha portato dal TRATTATO CON LA LIBIA DI GHEDDAFI alla “culona inchiavabile” riferito ad Angela Merkel, un’unica visione del mondo, OSCENA.

E’ l’oscenità del “ghe pensi mi”, della negazione dei valori della persona e delle istituzioni, in un’Italia dove è mancata una tempestiva risposta istituzionale a questo continuo degrado pubblico del senso delle istituzioni.

Il tabloid tedesco BILD

Daily on line : What smutty Silvio Berlusconi was caught on wiretap letting slip about Frau Merkel

 HA ANCORA CHIEDERSI PERCHE’ LA SITUAZIONE ITALIANA SIA COSI’ COMPROMESSA A LIVELLO INTERNAZIONALE ?

L’UNICA DOMANDA ANCORA SENZA RISPOSTA,

CHE POTREBBE RISOLLEVARCI DI FRONTE ALLO SGUARDO SCONCERTATO DEL RESTO MONDO,

RESTA A CARICO DEI CITTADINI ITALIANI,

 NELLE AMMIISTRATIVE E AI REFERENDUM HANNO DETTO BASTA

ORA CHI E’ IN GRADO DI ASCOLTARE LA LORO VOCE,

DI SALVARE LE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE,

DI DEPORRE IL DESPOTA PRIMA CHE ROMA FINISCA DI BRUCIARE.

CHI DIFENDERA’ LA NOSTRA COSTITUZIONE

“I cittadini cui sono affidate

funzioni pubbliche

hanno il dovere di adempierle

con disciplina ed onore” art. 54